PIAZZO – UNA INCANTEVOLE SCOPERTA

Tratto da: NUOVO GRANDANGOLO – Giornalino di informazione della comunità di Vall’Alta

Per anni ho sentito parlare di PIAZZO, ne avevo lette tante, ne avevo sentito parlare tanto, senza mai sentirmi attratto e interessato, cosa volesse dire ne a cosa si riferisse. Cosa lontana, cosa da albinesi cittadini, cosa da “addetti ai lavori”. Cosa magari pompata ad arte, ecc. Finché alla nostra corrispondente dal Cantullo, certa Angela Gamba, già nota ai nostri lettori e inviata proprio presso quel sito, dedita ad allietare i lettori del nostro bollettino con le sue chicche, non è venuto il pallino di partecipare all’iniziativa “SCRITTORI IN PIAZZO”. Tanto ha fatto, tanto ha brigato, finché è riuscita a realizzare. In totale autonomia, un libricino niente male, dal titolo “PICCOLE STORIE PER NON DIMENTICARE”, che ha raggiunto un apprezzamento superiore ad ogni aspettativa. L’iniziativa promossa da diverso tempo dall’associazione “INSIEME PER PIAZZO” si batte da anni per restituire alla comunità questo piccolo gioiello naturalistico.

A posteriori devo dire che la caparbietà di Angela, è stata una scelta indovinata; ne io ne lei sapevamo dove fosse PIAZZO ne come arrivarci. Seguendo però il nostro intuito da giornalisti navigati, non abbiamo sbagliato nessun incrocio, nessuna deviazione che avrebbero potuto portarci nel fitto bosco circostante con grave periglio per la nostra incolumità.

Arrivati al punto prestabilito, dove altri scrittori fremevano già in attesa dello starter, ecco il primo schock: le pietre scolpite del Remo. Li, belle, davanti ai nostri occhi. Anche di questi sassi e del Remo che li scalpellava avevo letto molto sul notiziario comunale, senza che mai la mia curiosità avesse un guizzo. Niente. Etichettate come quater ploc pichètacc ala bèlèmèi, sono invece rimasto di stucco, a bocca aperta, ammaliato da quelle vere opere d’arte. E credo che chiunque abbia modo di visitarle, non possa che rimanere affascinato da questa galleria a cielo aperto. Una cosa inimmaginabile, per quanto riproducono quelle pietre, e per la fantasia dell’autore, e anche per l’estensione del manufatto.

Assolutamente da vedere! Pietra dopo pietra, una per una, capolavoro dopo capolavoro. Così, fra il chiacchiericcio che andava aumentando di intensità, in breve è poi partita la sfilata dei molti scrittori ormai sfiniti dal fremito protratto e a fatica trattenuto fino allora, colà accorsi per l’evento, accompagnati dai molti lettori ansiosi di novità.

Ognuno con le proprie opere sottobraccio, a raggiungere la postazione assegnata. Il contesto della “galleria” è troppo suggestivo. In mezzo al bosco, ai lati della strada pedonale. Non c’è niente da descrivere. Ovvero, c’è troppo da raccontare. Solo l’invito a partecipare, anche solo per pura curiosità, solo per vedere se è poi vero quello che si narra di Piazzo, anche ad una sola delle varie manifestazioni che vengono organizzate in quel sito. Addirittura anche quando non c’è nessun apparente motivo per andarci. Proprio solo per vedere e toccare. E vale comunque la pena ricordare che informarsi presso uno dei tanti canali a disposizione, può essere il primo passo per quelli successivi, che verranno percorsi, magari in punta di piedi verso il piccolo paradiso naturalistico fuori porta, chiamato PIAZZO.

Una mossa vincente dunque, quella dell’Angela, che ha permesso di sbattere il naso in quel luogo sconosciuto e ritenuto lontano lontano non solo al sottoscritto, e a lei stessa, ma anche ad altre persone attratte casualmente dalla forza di gravità che l’evento aveva innescato, come noi ignare fino allora di tanta bellezza fuori porta.

Allora d’accordo così, ci vediamo là alla prima occasione, d’accordo?

Piersalè Pàdèrsèm